Ulteriore richiesta per apertura stagione Regione Lazio inviata ai seguenti indirizzi istituzionali.

Spett.li
Nicola Zingaretti Governatore Regione Lazio
Enrica Onorati Assessore agricoltura e ambiente
Mauro Buschini Presidente consiglio regionale
capigruppo:
Vincenzi Marco PD
Bonafoni Marta lista civica Zingaretti
Capriccioli Alessandro gruppo + europa radicali
Ciani Paolo gruppo Centro solidale
Ognibene Daniele Gruppo Liberi e Uguali
Lombardi Roberta Gruppo M5S
Simeone Giuseppe Gruppo Forza Italia
Tripodi Orlando Gruppo Lega
Ghera Fabrizio Gruppo Fratelli Italia
Parisi Stefano Gruppo Lazio 2018

Da: Associazione Nazionale Tartufai Italiani

oggetto: Richiesta urgente di decreto regionale sull’attività della cerca del tartufo nella Regione Lazio.

Il DPCM 26 aprile prevede a partire dal 4 maggio spostamenti per svolgere attività motorie, passeggiate nelle ville e nei parchi comunali ma non a livello regionale o interregionale ..Sono diverse le Regioni di Italia che hanno approvato delibere anche dopo i nostri chiarimenti in merito a questa attività.Dal nostro punto di vista riteniamo innocua la cerca del tartufo per quanto riguarda possibili controindicazioni epidemiologiche.

Nonostante lo sforzo di più associazioni chiediamo chiarimenti in merito alla mancata apertura della ricerca del Tuber Aestivum Vittadini nella Regione Lazio.

La cerca del tartufo si fa nei boschi, nei pressi dei corsi d’acqua e nelle valli, grazie all’ausilio dei propri cani, ai quali il tartufaio è particolarmente affezionato, è un’attività che non prevede la possibilità di essere svolta in gruppo essendo il tartufaio particolarmente geloso delle proprie zone di ricerca, scoperte a volte per caso nelle lunghe passeggiate che lo legano ai propri cani.Le regole del distanziamento previste dai DPCM sono più che applicate e rispettate da millenni e il contatto con boschi e valli non rende assolutamente pericolosa dal punto di vista epidemiologico questa attività che si svolge in solitaria.

Una delle regole della cerca del tartufo è il calendario di raccolta che viene rigorosamente rispettato dai tartufai onesti, che nel Lazio doveva essere dal 1 maggio, stiamo registrando nella Regione numerosi fenomeni di bracconaggio che determinano la distruzione delle tartufaie naturali,

Riteniamo che debba essere emanato un provvedimento urgente sull’apertura della stagione nella regione Lazio in considerazione della comprovata non pericolosità dal punto di vista epidemiologico ed anche considerato la diminuzione dei casi di contantagio nella stessa regione, sarebbe una misura da attuare immediatamente a nostro avviso, proprio a contrasto del bracconaggio dell’importazione di tartufo e per l’economia su cui si poggia a favore di migliaia di tartufai della regione e dit tutta la filiera.

Tenere chiusa o limitare la ricerca di questa attività come sta già avvenendo, potrebbe compromettere tutta la filiera del tartufo a partire dall’industria di trasformazione, del turismo e sta già pesando sulle economie famigliari già rese fragili dal covid 19 e potrebbe scatenare in persone disoneste, come sta già accadendo, un inaccettabile bracconaggio che comporterebbe con la zappatura senza cane delle tartufaie la perdite delle stesse.

Sicuri di un Vostro intervento, rivolto a questa eccellenza tutta Italiana, anche se il nostro mercato è ogni anno minacciato dall’importazione di prodotti esteri rimaniamo in attesa fiduciosi di un vostro decreto regionale come provvedimento urgente da attuare e che ridia ossigeno a questa piccola attività fatta da persone oneste e che contribuiscono al processo economico anche se in piccola parte necessario a far ripartire l’Italia.

Riccardo Germani
Presidente
Associazione Nazionale Tartufai Italiani